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I premi del RIFF 2024

Annunciati i vincitori della XXIII edizione del RIFF – Rome Independent Film Festival diretto da Fabrizio Ferrari che, al Nuovo Cinema Aquila di Roma ha visto programmate oltre 80 opere suddivise in 13 sezioni nazionali e internazionali.  Il Premio Miglior Documentario Italiano va a Non chiudete quella porta di Francesco Banesta & Matteo Vicentini Orgnani. “Attraverso volti che sembrano eterni, il film ci accompagna in uno dei luoghi più identitari della capitale, e attraverso uno sguardo intimo, restituisce il ritratto universale di un cambiamento inarrestabile della Società. Porta portese, come la Merchè aux puces a Parigi o Portobello a Londra, per citarne alcuni, sono tesori che andrebbero protetti come monumenti preziosi lasciando che le loro porte restino aperte sempre, per evitarne la fine”. Una Menzione Speciale va al documentario Renzo Chiesa, Chiesa Renzo di Paolo Boriani. “Per la sua estetica elegante e rigorosa. La capacità di intrecciare il racconto intimo con il ritratto di un Italia in evoluzione attraverso l’arte della fotografia”.

Il Premio al Miglior Documentario Internazionale va a After the Odissey di Helen Doyle. “Attraverso ritratti di donne, ognuna con la propria arte, che offrono punti di vista diversi, il film restituisce un racconto rotondo su una questione tragica, senza mai indugiare in facili pietismi e restituisce una realtà talvolta anche molto cruda, senza mai perdere la delicatezza di uno sguardo poetico”.

Una menzione speciale a Memories of a Burning Body di Antonella Sudasassi Furniss. “Vincitore del Premio del Pubblico a Berlino, è un film tra documentario e finzione. Un racconto elegantemente strutturato che distilla le esperienze di tre donne in età compresa fra i 60 e i 70 anni in un'unica vita che parla per una generazione. I soffocanti tabù sulla sessualità femminile, l'amore e il desiderio sono ricordati con ammirevole candore in un film che bilancia in modo toccante intuizione, umorismo ed emozione”.

Un riconoscimento speciale va al documentario che ha chiuso la kermesse, Eravamo liberi di Federico Sisti. Il comitato organizzativo del festival ha deciso di premiare la produttrice Rosa Chiara Scaglione per il suo impegno sociale e culturale.

 

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