CINEMA
E TECNOLOGIA NEL 2000
Università degli Studi di Bologna, Lettere e Filosofia,
D.A.M.S.
Tesi di Laurea in Cinematografia Documentaria
INTRODUZIONE
Il percorso tracciato con questo lavoro intende
analizzare il tema “Cinema e Tecnologia nel 2000” secondo un duplice modello:
lineare ed ipertestuale.
Il punto di partenza è lo stesso: Zavattini. Sono passati ormai parecchi anni, ma le sue parole suonano ancora così attuali, da divenire nuovamente spunto per nuovi progetti:
“Abbiamo aspettato per anni che il mezzo tecnico
fosse alla portata di tutti, come l’inizio di un’era che favorendo scambi di
idee più fitti, quotidiani, un flusso e riflusso di rapporti e di emozioni, di
domande e di risposte incalzanti, avrebbe mutato il mondo. Ma, più il mezzo
tecnico progredisce, sia esso la radio, la televisione o il cinema, più chi
comanda se ne impadronisce e ne svia lo sviluppo”.
Provocazione o verità?
Ho cercato così di metter in luce le reali
possibilità di opposizione di un cinema con tecnologie a basso costo al
dominante cinema dei grandi budget, e come questo risponde. Con reali intendo
non solo esperienze concrete, come ad esempio quella di Kiarostami o Grifi,
ampiamente documentate da due interviste audiovisive, ma anche i processi
pianificati e simulati del cinema digitale americano, trattati nel capitolo:
“Distribuzione Satellitare”.
Alberto Grifi, nel ’72, inizia a girare “Anna” in
pellicola per poi passare al magnetico durante la lavorazione. Ci parla della
sua esperienza, ci parla del suo rapporto con Zavattini: “Io stesso, proprio
quando ho girato Anna, mi sono ricordato di quante cose aveva detto questo
vecchio uomo…”.
Durante la lavorazione l’elettricista di scena
entra in campo facendo una dichiarazione d’amore ad Anna, la protagonista. La
sceneggiatura viene “buttata nel cesso” e ci troviamo improvvisamente davanti
ad un “film che cambia la realtà”.
“C’era così tanto meccanismo cinematografico nella
nostra testa, anche poi considerando che le videoregistrazioni erano
un’esperienza assolutamente nuova, per cui in ogni modo si dava il ciak e poi
si dava lo stop”.
Dopo questa breve introduzione, il lavoro si
presenta diviso in tre sezioni:
LA DINAMICA DIGITALE, LA MULTIMEDIALITA’, LA
DISTRIBUZIONE, ognuna di esse, arricchita da contributi audiovisivi;
consultabili nel CD-ROM, trascritti nella versione cartacea della tesi.
La prima sezione passa da un analisi concreta delle
possibilità offerteci, nel passaggio da analogico a digitale, dalle moderne
tecnologie per la ripresa, il montaggio e la proiezione.
Si passa, da un’analisi tecnica di alcune
videocamere digitali in commercio, a testimonianze concrete di registi come Jon
Jost che usano professionalmente da tempo il formato DV. Perfino Kiarostami
nella sua “lezione di cinema” elogia le qualità del video digitale, sostenendo
inoltre che le nuove tecnolgie permettono di cancellare quel “filtro economico”
presente nel cinema in pellicola.
La seconda sezione si occupa della multimedialità
partendo da una descrizione del modello lineare e di quello ipertestuale.
In essa è possibile rilevare il forte contributo
audiovisivo, offerto da Greenaway per la multimedialità e Studio Azzurro per
l’interattività. Sono infatti presenti due interviste da me filmate; quella di
Greenaway, girata in Ottobre, e quella a Leonardo Sangiorgi in Novembre.
La DISTRIBUZIONE, illustra inizialmente, i metodi
di pianificazione e regolamentazione della moderna cinematografia
hollywoodiana, per poi contrapporre le moderne possibilità di distribuzione
indipendenti on-line.
Come contributo video è stata girata un’intervista
a Joel Bachar, fondatore di Microcinema.com
L’utilizzo della codifica digitale per le immagini
video porta in primo piano il problema “diritti d’autore”. Per questo ho deciso
di introdurre quella che si presenta come la nuova architettura per il
filesharing: il peer-to-peer.
Non poteva mancare un aggiornamento sul caso
Napster.
Le
due versioni della tesi presentano ovviamente caratteristiche molto diverse.
Innanzitutto il CD-ROM offre la possibilità di vedere le interviste audio-video
girate. Il contributo audiovisivo, rivelatosi importantissimo strumento di
ricerca, tanto da riuscire lungo il cammino a modificare la struttura iniziale
del lavoro, diventa, in forma cartacea,
freddo e distante. Un sistema di link collega il CR-ROM all’esterno,
alla rete, rendendo il modello ipertestuale tridimensionale. Queste sue caratteristiche
lo rendono uno strumento necessario per un’analisi di questo tipo; fornisce
nuove notizie in modalità diverse, ma utilissime, per un completo
approfondimento. Il CD-ROM è diventato quindi parte inscindibile del lavoro.